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martedì 1 novembre 2022

Dal 2025 Laurea triennale per gli ITP, ma quale? Ipotizzabile un posticipo?

 


La c.d. riforma Bianchi, convertita in Legge il 29 giugno 2022 ha stabilito che a partire dal gennaio 2025  anche docenti ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) dovranno conseguire un titolo di studio superiore, al diploma, quindi una laurea triennale. La specifica tabella di abbinamento fra le varie classi di concorso ITP e i vari percorsi di laurea triennale, doveva essere dettagliata cn appositi decreti attuativi, che per la caduta del governo Draghi, non sono poi state definite.

Com’è noto, fino a tutto il 2024, per i docenti ITP sarà sufficiente il possesso del diploma e 24 o 30 cfu  (che diventeranno poi 60 CFU), dopo tale data, i docenti ITP dovranno essere in possesso della laurea breve (triennale) e del percorso di abilitazione per accedere ai concorsi, ma ci sono dei ma, vediamo quali sono.

Quali sono i percorsi di laurea triennali per gli itp?

L’ex ministro Bianchi non si era espresso sul tema e anche il nuovo ministro Valditara, insediatosi il 22 ottobre 2022, non ha ancora avuto il tempo di farlo, ma appare evidente che le competenze necessarie all’insegnamento nella Classe di Concorso b16 - Laboratorio di Scienze e Tecnologie Informatiche, sono molto diverse da quelle richieste ad esempio per la b19 B-19 Laboratori di servizi di ricettività alberghiera e che pertanto non è ipotizzabile una generico corso di laurea triennale per ITP. La riforma convertita in legge nel giugno di quest’anno, doveva essere seguita dalla pubblicazione di una serie di decreti attuativi, uno dei quali doveva dettagliare le tipologie di lauree triennali per ciascuna delle classi di concorso laboratoriali degli itp, in analogia a quanto avviene per i vari diplomi con il vigente DM 259/17.

Anche i decreti con la struttura e i contenuti per i CFU non sono stati pubblicati. Le due cose possono far slittare l’applicazione del nuovo sistema di reclutamento docenti?

Con le “Dimissioni irrevocabili”di Mario Draghi, presentate al Presidente della Repubblica il 20 luglio 2022,  si è bruscamente interrotta l’attività politica della compagine governativa da lui presieduta e tutti i nuovi provvedimenti non di ordinaria amministrazione previsti, è stata sospesa. Fra questi la decretazione attuativa della neonata riforma Bianchi. Dopo le elezioni del 25 settembre 2022  e l’insediamento del nuovo governo Meloni, che ha giurato il 22 ottobre u.s.

A questo punto è evidente che le tempistiche subiranno una notevole dilataione e nel frattempo interverranno anche sostanziali modifiche allo schema iniziale della riforma,

spostando l'avvio al 2025 dlle operazione di immissione in ruolo degli oltre 70.000 docenti a dopo il 2025.

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24 CFU dal 1 novembre 2022 è impossibile conseguirli. Quali gli scenari ipotizzabili?

 


Il Decreto 36/2022, convertito nella Legge 29 giugno 2022, n. 79, ha riformato l’intera procedura del reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria prevedendo che a regime saranno attivati percorsi di abilitazione da 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA).

Solo fino al 31 dicembre 2024, sarà possibile accedere ai concorsi anche avendo conseguito almeno 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale, da 60 CFU. Il contenuto dettagliato dei percorsi da 30 CFU, deve però essere ancora definito, per cui di fatto è al momento impossibile acquisirli, fino all’uscita di specifiche indicazioni e linee guida ministeriali per le Università.

Il nuovo ministro dell’istruzione Valditara dovrà completare la riforma del reclutamento: il percorso di abilitazione da 60 CFU e in base a quanto previsto dal PNRR, servirà un DPCM che definisca i contenuti e la struttura dell’offerta formativa  delle università, relativa ai percorsi per l’acquisizione dei 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale previsti dalla riforma del precedente ministro Bianchi e rimasta incompleta per la caduta del governo Draghi. Le tempistiche sono incerte e potrebbe essere anche plausibile una proroga che permetta di continuare ad acquisire i vecchi 24 CFU fino alla pubblicazione dei provvedimenti attuativi della riforma Bianchi con tutte le relative linee guida, per permettere a tutti gli atenei la strutturazione e organizzazione dei nuovi corsi.

Ad oggi tutte le università hanno di fatto chiuso le iscrizioni ai corsi per l’acquisizione dei 24 CFU, che andavano acquisiti entro e non oltre il 31/10/2024.

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